Per effettuare un buon tiro in posizione sdraiata, oltre ad avere una buona conoscenza della forma della propria balestra, della sua lunghezza e della comodità una volta appoggiato il calcio alla spalla dx o sx a secondo dell’occhio dominante, bisogna anche avere un po’ di attrezzatura per rendere la posizione più comoda possibile creando una situazione favorevole al tiro ed evitando quindi di esporsi troppo al sole o troppo all’ombra, di trovarsi troppo inclinanti in basso o in alto e nel contempo di aver una base di appoggio stabile e favorevole per tutto il corpo e per la balestra.
Partiamo parlando di come crearsi una posizione corretta per noi stessi in primis: controllate sempre il terreno su cui tirate, verificate se è presente una buona linea di tiro rettilinea senza ostacoli vari (in campagna generalmente gli ostacoli sono erba, arbusti o rami), verificate di esser in un territorio privo di passaggio veicoli o persone, “la sicurezza è sempre fondamentale sia per noi che per gli altri”. Verificate di aver un buon appoggio sul terreno il più comodo possibile, un po’ di erba non guasterà anzi, vi aiuterà a stare rilassati e sdraiarvi più comodamente sia che utilizziate una coperta che non. Proprio quest’ultima è consigliata per stare comodi, magari mettendo sotto di essa altre coperte per raggiungere un piano ergonomico e leggermente bombato verso l’alto in modo da salvaguardare la postura in particolar modo nella zona lombare, è sconsigliato inarcare troppo la schiena e mai stare troppo tempo con il collo piegato in posizioni poco comode, potreste ritrovarvi a fine giornata con dolori cervicali poco piacevoli. Dando per scontato che ora abbiate trovato la vostra posizione ideale veniamo al posizionamento della balestra: essa dovrà poggiare o su un bipiede agganciato alla slitta weaver integrata nella balestra, oppure su un rest con cuscinetti di gomma o pieni di sabbia, oppure su qualcosa di artigianale di vostra scelta, l’importante è garantire un appoggio non solo sottostante ma anche laterale, la balestra dovrà esser più possibilmente a bolla col terreno mentre prendete la mira e sparate, il tutto in accordo con le tarature dell’ottica, in caso contrario la freccia scoccata non percorrerà il tragitto che vi aspettate ma prenderà traiettorie laterali a seconda della pendenza. Quando vi sentite pronti e tutta l’attrezzatura sembra pronta, provate a sdraiarvi di nuovo ma stavolta con la balestra poggiata correttamente contro la spalla, la guancia contro la parte laterale del calcio e l’occhio alla corretta distanza dalla prima lente dell’ottica (termine tecnico detto eye-relief), la distanza corretta sarà quella che ci permetterà di vedere l’immagine mirata nitida e con il diametro visivo più allargato possibile senza le zone d’ombra laterali ai margini che assomigliano a mezze lune scure, se vedrete queste zone scure sul perimetro interno significa che il vostro occhio non è alla distanza corretta per sfruttare le potenzialità dell’apertura visiva dell’ottica, oppure non è allineato con l’asse centrale dell’ottica, quindi spostatevi e sistematevi fino a quando vedrete bene. Lo zoom non dovrà esser eccessivo, quanto basta per vedere bene il bersaglio ma senza che esso vi faccia percepire le vostre minime vibrazioni di assestamento o respirazione. Se la posizione assunta è corretta riuscirete a visualizzare correttamente il bersaglio restando in posizione comoda e senza troppi movimenti o tensioni muscolari, è importante che rimaniate rilassati con la postura, cassa toracica, schiena e collo, provate a rimanere fermi per un minuto in quella posizione e ascoltate il vostro corpo, se avvertite dei fastidi o dei principi di dolorini significa che qualcosa va corretto e se non lo fate potrà incidere sulla precisione di tiro.
Bene, ora veniamo alla parte viva del tiro, avete caricato la balestra (la maggioranza delle balestre hanno l’entrata in sicura automatica appena viene caricata col carichino), avete lubrificato con lo stick la scina lungo la quale scorrerà la corda durante il lancio (è consigliato farlo per allungare la vita del serving), avete appoggiato la balestra il più possibile a bolla col terreno, avete infilato la freccia poggiandola sino in fondo alla corda, vi siete sdraiati accertandovi che l’area di tiro sia pulita e sgombra da ostacoli.. bene siamo quasi pronti!
A questo punto vediamo la corretta posizione di tiro: sdraiati con le gambe leggermente aperte per tenere il corpo bilanciato, piedi piegati e paralleli al terreno e non puntati, il calcio della balestra ben appoggiato alla spalla destra (ammettiamo di esser destri), la mano destra ben salda all’impugnatura ma senza aver il dito sul grilletto, la guancia appoggiata al calcio senza premerla contro, quanto basta per vedere bene nell’ottica, mentre la mano sinistra invece andrà messa sotto la parte finale del calcio, in modo da abbracciare con tutto il braccio sinistro la parte sottostante e posteriore della balestra. Dovrà esser di vostra comodità e nel contempo dovrete garantire alla balestra di rimanere ben vincolata al vostro corpo, lei si muoverà solo se voi vi muoverete.
Fatto ciò andiamo alla fase successiva, ad un passo dallo scocco della freccia.
Non ci resta che parlare della respirazione, una degli aspetti fondamentali per la filosofia di tiro in generale, ma in particolar modo per il tiro sniper in posizione sdraiata. Il controllo del respiro è importante riguardo al processo mirante per il tiratore. Se si respira mentre si prova a mirare, l’allargarsi e il restringersi della cassa toracica farà muovere la balestra in senso verticale, bisogna quindi tenere conto di questo movimento durante la lenta e naturale respirazione, mentre al momento del tiro si dovrà fare una pausa respiratoria naturale ottenuta svuotando senza sforzi i polmoni, la poca aria che rimarrà nei polmoni alimenterà il cuore durante la fase di mira ed il tiro.
Tenete conto che un ciclo respiratorio dura 4 – 5 secondi, l’inalazione e l’esalazione richiedono soltanto 2 o 3 secondi circa ciascuno, mentre fra ogni ciclo respiratorio c’è una pausa di 2 secondi. Questa pausa tra ogni ciclo può essere estesa a 10 secondi senza alcuno sforzo speciale o sensazioni sgradevoli, è proprio in questo intervallo di tempo che si dovrebbe sparare, i muscoli di respirazione saranno distesi e ciò eviterà lo sforzo sul diaframma.
E’ consigliato prendere la posizione di puntamento e respirare naturalmente fino a che la posizione non è in ordine. La pausa respiratoria non dovrebbe essere mai artificiale, perché se è troppo lunga il corpo soffre della mancanza di ossigeno e spedisce dei segnali per riprendere a respirare, son proprio questi segnali nervosi che producono movimenti involontari nel diaframma ed interferiscono con la capacità di concentrarsi, e man mano che i secondi passano si offuscherà anche la visione, verrà a meno la sensibilità di precisione e la concentrazione ideale andrà persa. Circa 7 secondi è il periodo sicuro massimo per la pausa respiratoria.
Una volta raggiunta la corretta concentrazione mentale, fisica e visiva, potremo allora disattivare la sicura mettendo quindi la balestra in condizioni di tirare, ed infine spostate il dito sul grilletto. Il controllo di quest’ultimo è importante per poter calcolare il momento giusto per tirare, ovvero il momento in cui c’è la certezza massima di colpire l’obiettivo tenendo conto della pausa di respirazione, dei fattori climatici, della posizione, della distanza, ecc.
Nell’arco dei 7 secondi ottimali dovrete premere leggermente e linearmente il grilletto avvertendone ed imparandone eventuali indurimenti nonché la corsa prima dello scocco, è vero che siete voi a controllare la balestra, ma per un tiro ottimale e sereno è buona cosa che sia il tiro della stessa a sorprendervi, non cercate il punto di partenza della freccia, bensì continuate a premerlo leggermente fino a quando verrete “sorpresi” dallo scocco in posizione corretta. Una volta completato il tiro e verificato nell’ottica il punto d’impatto della freccia rimettetevi in piedi alzandovi con calma e riprendendo il naturale ciclo respiratorio senza improvvisi respiri profondi.
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