FPS : feet per second – piedi al secondo
YARD : detta anche iarda, è un’unità di misura equivalente a 0,9143 metri, ovvero 91,43 cm
POLLICE (“) : è un’unità di misura equivalente a 0,0254 metri, ovvero 2,54 cm
TILLER : termine tecnico con cui si indica la differenza di caricamento/potenza tra il flettente sinistro e quello destro, con lo scopo di avere lo sforzo equivalente sulla parte centrale della corda. Il valore è modificabile variando la rotazione della vite che fissa il flettente sul riser.
BRACE HEIGHT : termine tecnico con cui si indica la distanza tra il centro corda (misurando partendo dal centro della scina) ed il riser.
POWER STROKE : termine tecnico con cui si indica la distanza espressa in pollici tra la corda a riposo e la corda tesa in aggancio al teniere.
FLETTENTI (in inglese Limbs) : Sono i due bracci flessibili dove viene accumulata l’energia elastica. Sono costruiti in vari materiali: legno, fibra di vetro, carbonio o ceramica. Vengono stampati a caldo con delle resine apposite e sviluppano una certa energia elastica quando vengono flessi, la stessa che viene sfruttata dalla corda agganciata ad essi per spingere la freccia.
LOOP : sono gli anelli posti agli estremi di una corda e ricavati dal filato stesso utilizzato per la costruzione della corda. Vengono agganciati ai tips o alle cams.
TIPS : sono le punte dei flettenti di una balestra ricurva nei quali vengono agganciati i loop della corda.
CARRUCOLE (in inglese Cams) : vengono chiamate anche “leve eccentriche” e sono quelle che possiedono un fulcro collocato tra la potenza e la resistenza, ovvero tra il punto su cui viene applicata la forza e il relativo peso da spostare. La carrucola è in sostanza una ruota libera che può ruotare attorno a un perno, in cui si colloca un cavo entro una scanalatura. Sono poste sugli estremi dei flettenti di una balestra compound, ed hanno il fulcro eccentrico invece che nel proprio centro geometrico. Ciò ha una fondamentale conseguenza: si ottengono due bracci di leva, uno di potenza collegato alla corda dell’altro e l’altro di resistenza, legato al flettente opposto alla carrucola. La combinazione di questi due effetti è proprio il nostro “effetto compound”. Il rapporto tra braccio di potenza e braccio di resistenza del nostro eccentrico è ciò che definisce il “let-off” della nostra balestra. Più alta è l’eccentricità, cioè più alta è la differenza di lunghezza tra i due bracci, più alta sarà la nostra percentuale di riduzione del carico all’allungo definito.
WEAVER : è una slitta con un supporto a rotaia molto usata su armi semi-automatiche o a otturatore girevole-scorrevole a canna rigata per l’installazione di accessori, quale ad esempio l’ottica di puntamento. Differisce sostanzialmente dalla vecchia slitta 11mm per la forma (grossomodo una T molto allargata) e le dimensioni (15,7 mm la larghezza fra le gole, 21,2 mm la larghezza massima dei denti). Ha il vantaggio di possedere scanalature trasversali che, impegnando le viti di serraggio degli attacchi, impediscono qualsiasi traslazione longitudinale dovuta ai colpi inferti dal rinculo dell’arma. Le scanalature trasversali non sono necessariamente regolari (principale differenza con la slitta Picatinny), inoltre può essere accorpata all’arma, ricavata dal pieno della culatta, oppure può essere avvitata alla canna o al telaio di armi che prevedano questa possibilità.
PICATINNY : è una slitta con supporto a rotaia fissato alla canna delle armi da fuoco leggere e sul corpo centrale dei alcune balestre, che permette l’installazione nella parte superiore di diversi accessori tra cui ottiche da tiro, torce tattiche, puntatori laser e visori notturni, mentre nella parte sottostante viene utilizzato prevalentemente per il fissaggio di bidiepi telescopici. La slitta Picatinny nasce come risposta alla necessità di uno standard universale per il montaggio di attrezzature aggiuntive e prende il nome dall’arsenale Picatinny, nel New Jersey, dove è stato progettato e standardizzato nel febbraio 1995 con il nome ufficiale Mil-STD-1913, ma è anche conosciuta con la designazione NATO standard STANAG 2324.
Le specifiche che la caratterizzano sono 3:
– profondità della scanalatura: 0.118″ (± 0.008) [3 mm ± 0,20]– lunghezza della scanalatura: 0.206″ (± 0.008) [5,23 mm ± 0,20]– distanza tra il centro di ogni scanalatura: 0.394″ (± 0.008) [10,00 mm ± 0,20]
ANTI DRY-FIRE : è un meccanismo di sicurezza implementato in quasi tutte le balestre, esso permette il blocco del grilletto o l’arresto della corda nel caso in cui erroneamente non venga inserita la freccia sulla scina, questo per evitare danni alla balestra causati da un tiro accidentale “a vuoto”. Generamente il meccanismo viene bypassato dalla presenza della freccia stessa, mentre in certi modelli è possibile disabilitarlo manualmente, come per esempio nel meccanismo “Guardian” presente sulle Excalibur Matrix.
RISER : è la parte che unisce i flettenti al corpo balestra, è generalmente di alluminio e lavorato dal pieno con precisione da un macchinario CNC, di solito a forma triangolare o a V. Sulla parte anteriore ha dei filetti che ospitano le viti che fissano i flettenti, così come la parte sottostante ove si avvita il corpo balestra in modo saldo e preciso, mentre nella parte posteriore talvolta son presenti altri 2 filetti per permettere l’avvitamento dei supporti con gommini stopper per assorbire le vibrazioni della corda a fine corsa durante lo scocco.
TRIGGER : in italiano grilletto, noto anche come leva di scatto, è formato da un meccanismo interno e da una leva esterna di un’arma da fuoco o di una balestra che consente il rilascio del cane, teniere o del percussore, provocando così l’esplosione/scocco del colpo.
Viene normalmente azionato con il dito indice della mano che impugna l’arma.
Esistono due tipi di grilletti, a singolo stadio o a doppio stadio.
Nel primo caso, la sua corsa è breve e diretta senza variazioni della durezza del grilletto, quindi per via del suo funzionamento è particolarmente adatto nel tiro di precisione.
Nel secondo caso invece la corsa del grilletto è maggiore, durante la pressione nella prima fase si comporta come un singolo stadio e poi verso la fine della corsa si percepisce una sorta di indurimento, il cosidetto “muro”, e premendo leggermente più forte si ottiene poi il rilascio vero e proprio.
Generalmente tutte le balestre vengono fornite con un meccanismo a doppio stadio, ma grazie all’innovazione adottata dall’azienda TriggerTech è possibile sostituire su alcuni modelli il grilletto originale con uno nuovo a singolo stadio, più morbido e diretto.
COCKING ROPE : è un cordino resistente lungo circa 1 metro, con due ganci centrali scorrevoli e due maniglie poste agli estremi dello stesso. Serve per il caricamento delle balestre con il vantaggio di agganciare in modo ottimale il centro corda/serving al teniere, risparmiando molta fatica nel contempo.
CRANCK COCKING DEVICE : molto simile al Cocking Rope, con la differenza che l’azione di caricamento non viene effettuata con le braccia, bensi con un arganetto meccanico che avvolge su di una bobina il cordino stesso che tramite i ganci centrali tende la corda fino all’aggancio col teniere.
M.O.A. : acronimo che sta per Minute Of Angle, minuto d’angolo. Per capire cosa significhi dobbiamo far ricorso a qualche semplice reminiscenza scolastica di geometria:
– L’angolo giro (cioè l’intera circonferenza) è pari a 360° [1]– La lunghezza della circonferenza è data da 2 x pigreco x Raggio [2]
Il M.O.A., minuto d’angolo, indica la sessantesima parte (cioè il “minuto”) di un grado; cioè,
ricordando [1], la sessantesima parte della trecentosessantesima parte dell’angolo giro.
Pertanto 1 M.O.A. è l’angolo che si ottiene dividendo l’angolo giro per (360 x 60), cioè per 21600.
A noi interessa quanto vale un M.O.A. ad una determinata distanza; per calcolarlo, siccome di solito parliamo di angoli molto piccoli, si calcola la circonferenza con [2], poi la si divide per 21600, approssimando il piccolo arco di circonferenza con la corda, cioè con il segmento teso fra i due estremi del piccolo arco.
Utilizzando invece il sistema imperiale (anglosassone) i valori cambiano come segue:
Calcoliamo quanto vale 1 M.O.A. ad una distanza di 100 yds (yarde)
1 MOA = 628,319 yds / 21600 = 0,0291 yds
ed essendo 1 yd = 36 inches (36 pollici):
1 MOA = 0,0291 x 36 = 1,047 inches
Siccome 1,047 è molto prossimo ad 1 (errore del 4,7% …) spesso si sente dire che 1 M.O.A. ad una distanza di 100 yds (91,44 m) equivale ad 1 pollice (= 25,4 mm), ma come abbiamo appena visto ciò non è del tutto esatto, anche se tale approssimazione in molti casi pratici è ampiamente accettabile.
SLING : è la cintura agganciata agli estremi della balestra, di solito al calcio e sotto il corpo centrale, e serve per trasportare comodamente la balestra sulle spalle o a ridosso della schiena.
STRING : è la corda principale che si aggancia tramite i loop alle estremità dei flettenti (sulle ricurve) o delle cams (sulle compound) ed ha il compito di spingere la freccia nella fase di scocco trasferendole tutta l’energia cinetica elastica generata dai flettenti stessi. E’ composta da un multifilato molto resistente detto Dyneema, sia ai loop che nella parte centrale è rivestita da un cordino sottile avvolto a spirale e ben stretto con una tecnica precisa con il compito di esser protetta dall’attrito con teniere, cocca e scina durante la fase di scocco. Per allungarne la vita stessa della corda è consigliato cerarla regolarmente con lo stick apposito e sfregarla con le dita in modo da far penetrare la cera nella trama multifilo.
CABLES : sono i 2 cavi centrali presenti solo nelle balestre compound, ed hanno il compito di collegare la cams sinistra con il flettente destro, e vicerversa la cams destra con il flettente sinistro.
SPINE : con questo termine si indica la flessibilità di un’asta, ovvero la caratteristica della stessa di flettersi sotto la spinta della corda in fase di tiro. Si indica in millesimi di pollice la flessione che la freccia subisce quando appoggiata a mezzo pollice dalle estremità e caricata al centro con la forza di due libbre.
Sono tre i fattori che opportunamente combinati ci danno uno spine ottimale:
– la rigidità del materiale con cui è costruita l’asta
– la lunghezza dell’asta
– il peso della punta che verrà usata
SERVING : è un mono filo molto resistente avvolto come protezione dall’attrito sulla parte centrale della corda ove tocca la scina, e sui suoi loop ove si aggancia a cams o tips. Ogni tot centinaia di tiri (a seconda della balestra) il serving usurato và rimosso e sostituito con uno nuovo con l’ausilio di una bobina ed una macchinetta manuale che agevola la procedura di avvolgimento e corretta vicinanza e tensione delle spire.
EYE RELIEF : in italiano “estrazione pupillare”, è un termine che indica la misura della distanza alla quale deve stare l’occhio dell’osservatore dalla lente dell’oculare dello strumento per far sì che sia visibile in modo ottimale tutto il campo visivo apparente (cioè, l’ampiezza dell’area circolare vista attraverso il cannocchiale; si ottiene moltiplicando il campo visivo reale per l’ingrandimento). Coincide con la distanza di focalizzazione della pupilla d’uscita del nostro cannocchiale (altra caratteristica dello strumento che a seconda dei casi può essere strombazzata o nascosta), questa è data dal rapporto tra l’apertura effettiva e l’ingrandimento dell’obiettivo, e semplificando molto, più è grande la pupilla d’uscita, più l’immagine risulterà luminosa. Estremamente importante, soprattutto per il tiratore, l’estrazione pupillare è determinante nella scelta del cannocchiale per la propria balestra, perché definisce la posizione del tiratore rispetto alla stessa e può influire pesantemente sul rendimento e le prestazioni dell’insieme ottica/balestra/tiratore.
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