Analisi di un Gruppo di Scatto
Confronto tra il gruppo di scatto Excalibur e TriggerTech
Con questo articolo voglio trattare un argomento interessante che riguarda le nostre balestre, in particolare il meccanismo incaricato di gestire su nostra sollecitazione il rilascio della corda per poter lanciare la freccia: ovviamente stiamo parlando del gruppo di scatto.
Di per sè ha un funzionamento molto semplice, ovvero trasformare l’energia orizzontale sviluppata dal nostro dito in energia verticale grazie ad un piccolo movimento rotatorio.
Vediamo all’interno da cosa è composto e come funziona un classico gruppo di scatto Excalibur.
Esternamente è formato da due blocchi di alluminio anodizzato lavorato con CNC per ricavarne le giuste quote, i vari alloggiamenti dei componenti interni ed i buchi per i perni di rotazione, poi come componenti mobili abbiamo la leva della sicura, la leva del grilletto ed il teniere gestiti da 3 molle di diversa grandezza e resistenza elastica.
Il concetto di funzionamento è molto semplice, il teniere viene spinto indietro dalla corda mentre si carica la balestra e ruotando viene agganciato nella sua parte bassa piatta dalla leva del grilletto, anch’essa con base piatta, il risultato è due parti piatte di metallo cementato per resistere alle alte pressioni dato che vengono messe a contatto in un millimetro soltanto sui bordi. Nella parte posteriore la leva della sicura, ruotandola verso il basso, permette di bloccare la leva del grilletto, bloccando di conseguenza il movimento del teniere, quindi è un sistema di sicurezza indiretto.
Nel momento in cui siamo pronti a tirare in piena sicurezza, si rimuove la sicura, e premendo la leva del grilletto le due parti verticali in contatto scivolano una sull’altra, fino a quando il teniere viene liberato e parte il colpo finendo la propria corsa in rotazione contro il pad in gomma verde. La durezza della pressione sul grilletto è data sia dall’attrito metallo contro metallo che dalle molle che precaricano teniere e leva.
Ci sono altri tipi di gruppi di scatto per cui il teniere invece che salire verso l’alto e la corda scappa in basso (come accade per le Excalibur, Tenpoint e Parker), cade verso il basso e la corda passa in alto (vedasi per esempio le Barnett, Carbon Express, Mission e Darton).
Il più innovativo di tutti è però prodotto dall’azienda canadese TriggerTech, famoso per la sua tecnologia denominata “Frictionless Release Tecnology” (FRT), innovazione atta ad eliminare totalmente l’attrito che si crea tra le due superfici verticali del teniere e leva grilletto mediante l’utilizzo di un cilindretto flottante brevettato che si interpone tra essi, trasformando lo sfregamento lineare superficiale in movimento rotativo. Altri brevetti della stessa casa utilizzati per i gruppi di scatto dei fucili sono la TKR Technology, CLKR Technology e FLTWR Spring Technology.
Per le nostre balestre la TriggerTech ha messo a punto due gruppi di scatto compatibili con tutte le Excalibur e l’altro modello con Mission/Darton, entrambi sono a singola fase con 2,5lbs necessari a far scattare il meccanismo sotto carico.
Le differenze tra Singola Fase e Doppia Fase: in cosa consistono e per cosa si differenziano?
Detto brevemente, la versione a singola fase (single stage) è pensata per il tiro di precisione in ambito target, mentre il doppia fase (two stage) è pensata più per l’ambito venatorio.
Entriamo un pò più nel dettaglio:
Il Singola Fase innanzitutto ha una corsa corta e dal momento in cui lo si preme fino al punto di scatto la forza necessaria per azionarlo è breve e lineare. L’azione sulla leva fa ruotare il cilindretto verso il basso liberando poi il teniere. La cosa interessante che leggevo in una recensione di un sito web specializzato, è la completa sicurezza del meccanismo ottenuta mediante una particolare lavorazione arrotondata della punta del teniere e della punta della leva del grilletto che catturano il cilindretto assicurandone un aggancio solido e stabile (agevolata anche dalla forza sviluppata dalla corda che fa premere il teniere sul cilindretto) evitando così lo scatto autonomo accidentale anche se teniere e leva dovessero essere privi delle molle di controspinta. Ho avuto modo di fare qualche prova a vuoto senza il carico della corda per poter sentire bene la resistenza fatta dalla molle inserite nel meccanismo, ed ho constatato che la maggior durezza di pressione è data dalla molla che agisce sulla leva del grilletto, ed in secondo piano la molla del teniere.
Qui sotto vedete l’interno del TriggerTech singola fase
Il Doppia Fase invece si distingue per una corsa un pò più lunga e dal momento in cui lo si preme la forza necessaria per azionarlo è leggermente in crescendo fino allo scatto finale.
Anche qui l’azione sulla leva fa ruotare il cilindretto (di diametro leggermente più piccolo rispetto al singola fase) verso il basso, liberando poi il teniere.
Anche qui la sicurezza del meccanismo non manca: la punta del teniere e la punta della leva del grilletto che catturano il cilindretto non sono lavorati con incastro arrotondato, ma semplicemente la pressione tra due pareti verticali più lunghe assicura comunque un aggancio solido e stabile (ottenuto sia da una corsa più lunga che dalla forza sviluppata dalla corda mentre fa premere il teniere sul cilindretto) evitando così lo scatto autonomo accidentale anche se teniere e leva dovessero essere privi delle molle di controspinta. Il vantaggio di questo gruppo di scatto è che durante la pressione si può tornare indietro rilasciando la leva del grilletto nella sua corsa in modo da rimetterlo nella condizione iniziale sempre con teniere carico, molto utile nelle situazioni venatorie.
Ecco l’interno del TriggerTech a doppia fase (preso da un frame del video originale TriggerTech)
Confronto della qualità costruttiva e dei materiali impiegati
Una differenza essenziale che ho potuto constatare in primis confrontando i due gruppi di scatto è la scelta dei materiali e la lavorazione degli stessi, in particolare del teniere. Il contenitore Excalibur è fatto di alluminio anodizzato ad alta resistenza lavorato con CNC, con gli opportuni perni trattati per una maggiore resistenza superficiale anti-attrito, i filetti delle viti per la chiusura della paratia laterale e gli alloggiamenti per le molle.
Il contenitore Triggertech, molto simile al precedente, è fatto anch’esso di alluminio anodizzato ad alta resistenza lavorato con CNC, con gli opportuni perni trattati per una maggiore resistenza superficiale anti-attrito, i filetti delle viti per la chiusura della paratia laterale, gli alloggiamenti per le molle, ed in più l’incavo verticale arrotondato per il cilindretto basculante.
Il teniere Excalibur è stampato usando una lega di ferro acciaioso, ed ha la punta lavorata in verticale, cementata e lucidata per una maggiore resistenza superficiale, mentre il teniere TriggerTech è totalmente in acciaio inossidabile 440C molto resistente alle corrosioni e lucidato sulle punte per salvaguardare il filato del serving, cosa che aimè invece in casa Excalibur non hanno fatto, basta vedere le foto sottostanti, a sinistra abbiamo il teniere originale delle Matrix ed a destra quello di TriggeTech.
Notare anche la lavorazione sulla punta del Triggertech con la sua curvatura particolare studiata per catturare il cilindretto in modo da non farlo scappare pur avendo l’alto carico da parte della corda, inoltre è più corto rispetto alla punta verticale del teniere Excalibur, fattore che lo contraddistingue per la sua corsa molto corta in fase di pressione e scatto.
Le molle che spingono il teniere verso l’alto sono invece diverse sia come forza elastica che come numero, ovvero il teniere Excalibur ha una singola molla morbida (notare lo spessore inferiore rispetto a quella della concorrenza), mentre la Triggertech ha messo due molle un pochino più dure una dentro l’altra, soluzione che suppongo abbiano adottato per una corretta cattura del cilindretto e per non rendere il grilletto troppo leggero da premere, infatti l’altra molla che contrasta la rotazione della leva grilletto è infilata in verticale in uno stretto incavo cilindrico, quindi una molla più dura e più spessa non ci sarebbe stata fisicamente, invece dietro al teniere lo spazio per irrobustire l’effetto elastico c’è, e così hanno fatto.
La cosa interessante di tutto questo però è che, al contrario di quello che si possa pensare vedendo la doppia molla più dura, il Triggertech ha bisogno di sole 2,5lbs per scattare a balestra carica, mentre l’Excalibur ne richiede 3lbs.
Allo stesso modo anche la leva del grilletto è sagomata per adattarsi alla forma del proprio teniere, lo vediamo in queste foto sottostanti, nella prima foto la leva della Excalibur e sotto la leva del Triggertech:
In più la Triggertech sulla leva del grilletto ha pensato bene di rendere ancora più scorrevole la rotazione mettendo un piccolo cilindretto di plastica con attorno dei micro cilindretti di acciaio, una piccola chicca che fa la differenza quando la balestra è carica e si viene agevolati durante la pressione.
Concludo dicendoVi che mi ritengo particolarmente soddisfatto del Triggertech, è un acquisto che consiglio a tutti quelli che vogliono avere uno scatto con corsa più breve per migliorare il tiro di precisione, specialmente ora che ho potuto constatare l’ottima qualità dei materiali e la filosofia di costruzione e lavorazione più curata, come per esempio il teniere lucidato e la leva a micro cuscinetti.
Il costo del gruppo di scatto spedito si aggira attorno ai 200-220 € a seconda poi del fornitore.
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